Alfa Romeo Giulia GTA

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La Casa del Biscione dopo oltre 15 anni d’assenza riporta in vita la storica sigla, GTA acronimo di Gran Turismo Alleggerita. La Casa di Arese ha infatti svelato la variante più estrema della Giulia, che sarà disponibile in una tiratura limitata di 500 esemplari nelle varianti GTA e GTAm.

I prezzi non sono stati ancora comunicati, ma le prenotazioni sono già aperte per entrambe le versioni. Prima della consegna, i clienti riceveranno anche un welcome kit con telo copriauto personalizzato, casco Bell con livrea GTA, tuta da gara, guanti e scarpe Alpinestars, oltre a un corso di guida specifico.

La prima GTA. La nuova Giulia GTA arriva nel 55esimo anniversario della prima Gran Turismo Alleggerita, la Giulia Sprint GTA del 1965, la cui versione di serie venne presentata al Salone di Amsterdam di quell’anno. Basata sulla meccanica della Giulia Sprint GT, la GTA adottava una carrozzeria d’alluminio che ricalcava le forme della coupé, ma che unita ad altre soluzioni d’alleggerimento (come i componenti meccanici di magnesio e i finestrini di plexiglas, ndr) permetteva di contenere il peso in soli 745 kg, 205 in meno della versione di serie. Parallelamente l’Autodelta (al tempo la squadra corse ufficiale del Biscione) elaborò il quattro cilindri di 1.570 cm3, che sulle versioni da competizione – ulteriormente alleggerite di 45 kg eliminando i paraurti, sedili posteriori e altri dettagli – arrivò a erogare fino a 170 CV. In questo modo, la Giulia GTA divenne una vera e propria icona della sportività del Biscione, vincendo decine di campionati nazionali e svariate gare in tutto il mondo.

Supercar per la famiglia. L’Alfa Romeo Giulia GTA, di contro, si contraddistingue per un’impostazione meno estrema rispetto alla GTAm: in questo caso i sedili sono quattro, la roll bar è assente e il kit aerodinamico di fibra di carbonio è ottimizzato per l’utilizzo quotidiano. Lo splitter anteriore è meno prominente e l’ala posteriore lascia spazio a uno spoiler di dimensioni ridotte. Per quanto riguarda i finestrini e il lunotto, la GTA utilizza gli stessi cristalli della Giulia Quadrifoglio, modello da cui riprende anche i fianchetti delle portiere e molti altri dettagli dell’abitacolo.

Pronta per la pista, omologata per la strada. La quattro porte ad alte prestazioni avrà una versione pensata per l’utilizzo in pista ma omologata anche per la guida su strada, la GTAm: la variante più spinta dell’attuale gamma del Biscione, oltre al frontale specifico con splitter attivo e all’ala posteriore di fibra di carbonio, è caratterizzata da diverse soluzioni derivate dal mondo delle competizioni. La Giulia GTAm è caratterizzata dalla presenza di due soli sedili: il divano posteriore è stato sostituito da un roll bar, sotto il quale sono stati ricavati degli alloggiamenti per due caschi e un estintore. Per contenere al massimo il peso, sono stati rimossi anche i pannelli porta e le maniglie interne per l’apertura degli sportelli sono state sostituite con dei nastri. Tetto, cofano motore, passaruota, estrattore posteriore e paraurti sono di fibra di carbonio, così come gli inserti degli interni e l’albero di trasmissione. Altri componenti sono realizzati con diversi materiali compositi, che hanno permesso di risparmiare 100 kg rispetto alla Quadrifoglio, riducendo il peso totale a 1.520 kg.

540 CV e 3,6 secondi per lo 0-100 km/h. Entrambe le vetture condividono la stessa meccanica: dentro il cofano è presente una versione da 540 CV del V6 biturbo di 2.9 litri portato al debutto dalla Giulia Quadrifoglio che, abbinato alle soluzioni per il contenimento del peso, ha permesso di raggiungere un rapporto peso/potenza di 2,82 kg/CV. Le Giulia GTA sono così in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi grazie alla funzione launch control del cambio automatico a otto rapporti. Boccole, molle e ammortizzatori sono specifici per questa versione, così come lo scarico centrale di titanio firmato Akrapovič e il kit aerodinamico con appendici attive sviluppato dalla Sauber Engineering. Le berline hanno delle carreggiate allargate di 50 mm sia all’anteriore, sia al posteriore e montano di serie cerchi monodado da 20”

Fonte: quattroruote

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